I nuovi requisiti introdotti dal GSTC per l’ottenimento della certificazione di hotel sostenibile
Se già conosci Hospitality CSR e la certificazione GSTC, sai che il Global Sustainable Tourism Council è l’ente che promuove la sostenibilità e la responsabilità sociale nel settore turistico a livello globale. Il GSTC ha elaborato una serie di linee guida e requisiti minimi che le strutture ricettive devono soddisfare per dimostrare il proprio impegno verso un turismo sostenibile sotto gli aspetti ambientale, sociale ed economico, che si traducono con la certificazione GSTC.
Si tratta di una certificazione di terza parte, soggetta alla verifica da parte di un organismo di certificazione accreditato, che assicura agli stakeholder che la struttura certificata aderisca ai più elevati standard sociali ed ambientali presenti nel settore.
Per ulteriori informazioni, di seguito trovi interessanti approfondimenti:
- Introduzione ai criteri GSTC
- Il percorso di sostenibilità in 3 tappe: dalla mappatura alla certificazione
- Strategie di sostenibilità per gli hotel e le strutture ricettive
Oggi però vogliamo parlare dei nuovi requisiti introdotti dal GSTC nel 2024 e validi a partire dal 1° gennaio 2025.
Nuovi requisiti GSTC
Ad aprile 2024, il GSTC ha pubblicato il documento “GSTC Requirements for Hotel’s Performance”, il quale identifica nuovi requisiti minimi di prestazione che gli hotel devono soddisfare per essere conformi alla definizione di “hotel sostenibile” e assicurare un miglioramento continuo in tal senso.
Tali requisiti vengono verificati dall’organismo di certificazione durante gli audit che possono essere per il rilascio, la sorveglianza o il rinnovo della certificazione, il cui esito positivo permette di ottenere o mantenere la certificazione GSTC, che ha una durata triennale. In questo primo articolo parliamo dei nuovi requisiti relativi ai criteri delle macroaree A e B, inerenti rispettivamente alla gestione sostenibile e alla sostenibilità socio-economica.
Criterio A1 – Sistema di gestione della sostenibilità
Andiamo quindi per ordine, partendo dalle novità relative al criterio “A1 – Sistema di gestione della sostenibilità”, secondo il quale l’azienda deve aver implementato un sistema di gestione della sostenibilità a lungo termine adatto alle sue dimensioni e al suo ambito, che affronti questioni ambientali, sociali, culturali, economiche, di qualità, diritti umani, salute, sicurezza, gestione dei rischi e delle crisi e promuova il miglioramento continuo.
Durante l’audit, l’organismo di certificazione verificherà la presenza di un Sistema documentato di gestione della sostenibilità (SMS). L’azienda è infatti tenuta a tenere un sistema documentato che raccolga gli elementi principali del sistema di sostenibilità come: descrizione generale dell’organizzazione, organigramma, principali azioni di sostenibilità in atto, obiettivi futuri.
Il modo in cui l’SMS viene documentato rimane una libera scelta dell’organizzazione. Esempi possono includere: un’analisi del sistema di gestione della sostenibilità e un documento di sintesi, raccolta di prove tramite cartelle fisiche o digitali, software di gestione e monitoraggio della certificazione, ecc.
Criterio B3 – Acquisti locali
Per quanto riguarda il criterio B3, inerente alla priorità ai fornitori locali nell’acquisto di beni e servizi, sono stati introdotti 3 livelli di requisiti che richiedono progressivamente all’hotel di implementare azioni aggiuntive a ogni audit di rinnovo del proprio certificato.
Durante il primo audit, verrà verificata la presenza di un sistema di monitoraggio documentato per gli acquisti di prodotti freschi – frutta, verdura, carne, pesce e latticini -, con l’evidenza che almeno il 25% (in termini di spesa) sia locale.
Deve inoltre essere documentata la definizione dell’area locale identificata dall’azienda, ovvero dev’essere delineato il raggio per l’acquisto locale/area locale e giustificare il confine scelto. In generale comunque, i prodotti e i servizi locali sono definiti come quei prodotti in una distanza geografica compresa tra un raggio di 50 km/31 miglia e un raggio di 400 km/250 miglia dall’azienda, a seconda delle caratteristiche geografiche.
Nel caso di aziende terziste incluse nello scopo del certificato che si riforniscono autonomamente di alimenti freschi, come ad esempio un ristorante o un bar situati all’interno di un campeggio gestiti da terzi, sono richieste prove documentate (es. e-mail/lettere/contratti) in cui la struttura chiede al subappaltatore di raggiungere l’obiettivo stabilito dal GSTC, così come prove documentate in cui il subappaltatore confermi che l’obiettivo è stato raggiunto.
Per il primo audit di rinnovo della certificazione, la percentuale di prodotti freschi locali sale al 50%, dimostrabile sempre tramite il sistema di monitoraggio documentato e con le prove da parte di eventuali terzisti.
Per i successivi audit di rinnovo, è necessario dimostrare che l’azienda abbia aumentato in percentuale la spesa di prodotti locali rispetto all’audit precedente. Al momento non è richiesta una percentuale specifica di aumento.
Criterio B7 – Lavoro dignitoso
Il criterio B7 definisce che all’interno dell’azienda i diritti dei lavoratori siano rispettati, sia fornito un ambiente di lavoro sicuro e protetto, che ai dipendenti venga pagato almeno un salario dignitoso e vengano offerti formazione regolare, esperienza e opportunità di avanzamento.
L’auditor verificherà innanzitutto che la struttura abbia predisposto una definizione documentata del “salario dignitoso locale” (“living wage”) con relativa giustificazione.
Sulla base di una propria analisi, l’azienda deve quindi definire quale sia il salario di sussistenza nel suo territorio (normalmente diverso e più alto del salario minimo legale previsto dal CCNL di riferimento) e dare giustificazione di questo conteggio.
Se l’obiettivo del “salario dignitoso locale” non è raggiunto da tutti i dipendenti, l’azienda deve definire un piano aziendale per raggiungerlo.
Nel caso di società esternalizzate, come ad esempio servizio di pulizia esterno, giardinaggio, ristoranti, deve esserci evidenza documentata (ad esempio: dichiarazione via e-mail o simile) che tutti i collaboratori ricevono almeno uno stipendio conforme alla legislazione salariale nazionale.
Durante gli audit di rinnovo, l’organismo certificatore controllerà l’applicazione del piano aziendale stabilito in precedenza o verificherà la prova documentata che l’azienda paga un salario dignitoso a tutti i propri dipendenti.
Si fa presente che per “salario dignitoso locale” o living wage si intende la retribuzione percepita per una settimana lavorativa standard da un lavoratore in un luogo specifico, sufficiente a garantire uno standard di vita dignitoso al lavoratore e alla sua famiglia, quali cibo, acqua, alloggio, istruzione, assistenza sanitaria, trasporti, vestiario e altri bisogni essenziali, tra cui la fornitura per eventi imprevisti.
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Nel prossimo articolo descriveremo invece le diverse novità introdotte relativamente ai requisiti previsti dai criteri della macroarea D sulla sostenibilità ambientale.
Se desideri conoscere Hospitality CSR e cominciare con noi il percorso della tua struttura verso la sostenibilità, o se necessiti di ulteriori informazioni sull’ottenimento della certificazione GSTC e su come raggiungere gli standard richiesti, contattaci pure senza impegno!
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