Turismo e sostenibilità: in crescita il settore dell’open air

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“Il futuro della vacanza sostenibile? Il settore dell’open air”

Potrebbe essere riassunto così il convegno “Turismo en plein air. Quale futuro?” tenutosi il 27 Aprile 2022 nella località di Cavallino Treporti, l’evento tanto atteso che ha riunito i massimi esponenti e associazioni di categoria del settore dell’ospitalità all’aria aperta. Secondo quanto emerso infatti, si prospetta un futuro in fortissima crescita per i camping e i villaggi turistici, così come per tutti gli altri operatori dell’open air. Ma da dove deriva questa spinta verso una vacanza all’aria aperta?  Leggi l’articolo per scoprirlo.

Cosa cerca il viaggiatore? Su quali aspetti fare leva?

Gli elementi della domanda turistica stanno cambiando e molto rapidamente. È dunque importante avere chiari quali sono gli aspetti che insieme la compongono e la determinano. In altre parole, cosa cerca il viaggatore oggi? Ma soprattutto, perché lo cerca?

Due sono gli aspetti che emergono dall’analisi delle tendenze e delle prospettive future. Primo, la necessità di passare più tempo all’aria aperta e a contatto con la natura; secondo, la necessità di “rallentare” quel dinamismo tipico di una vita veloce e indaffarata. In altre parole, il viaggiatore ricerca nella vacanza un momento di “stacco” dalla frenesia di tutti i giorni, un momento dove ritrovare il contatto con la natura o semplicemente ritrovarsi.

È difficile prevedere con precisione quanto questo bisogno impatterà di fatto sulla modulazione dell’offerta turistica. Ma una cosa è certa: Il settore dell’open air non è solo il frutto della pandemia e delle restrizioni imposte dalla diffusione del covid-19. La pandemia è stata infatti soltanto un “acceleratore” di una tendenza già in atto ben prima della diffusione del virus e destinata per questo a perdurare, senza limitarsi a un semplice trend momentaneo delle prossime stagioni.

Per questo si rende così necessaria da parte delle strutture ricettive, in particolare in un contesto favorevole come Cavallino Treporti, un indirizzamento strategico dell’attività verso forme di turismo lento, sostenibilità e ospitalità all’aria aperta.

Date queste considerazioni, dove conviene investire allora? Vediamo 6 aspetti della domanda turistica che è bene integrare nella propria offerta, in quanto sempre più richiesti dalla clientela.

  1.  Sicurezza, salute e benessere della persona;
  2.  Qualità e Made in Italy;
  3.  Sostenibilità, ambiente e natura;
  4.  Prodotto esperienziale;
  5.  Territorio;
  6.  Tecnologia e digitalizzazione;

I 3 trend del turismo: la sostenibilità in prima linea

Tantissimi sono i nuovi fattori che influenzano la domanda turistica, validi in particolare per il target del mercato italiano e di lingua tedesca: dalla sicurezza, l’inclusione, la salute, l’accoglienza, la natura, lo stile di vita fino a forme di turismo lento e alla vacanza rigenerante. Ma tra tutti questi, 3 sono i trend del che emergono con più forza e che dunque non andrebbero ignorati da nessun operatore turistico, qualunque sia il settore e il target di riferimento:

  1. Digitalizzazione (per esempio, visibilità online e connettività dei tools digitali)
  2. Sostenibilità (per esempio, la scelta di personale e fornitori locali)
  3. Cambiamento climatico (per esempio, l’impatto generato in termini di CO2 e la minimizzazione dell’impatto ambientale)

I 3 modelli evolutivi e il futuro dei campeggi

Come implementare questi aspetti nel proprio campeggio? Di seguito, trovi alcuni elementi di spunto che potresti integrare nell’offerta turistico-ricettiva del tuo campeggio: dal resort co-working, la presenza di servizi digitali, area fitness, soluzioni creative che permettano una connessione con l’ambiente e con la natura, proposta di esperienze particolari, servizi “premium”, fino alla condivisione di pratiche green all’interno della struttura, la tutela degli habitat naturali e del paesaggio. E quanto al futuro dei campeggi?

A tal proposito, si identificano 3 principali modelli evolutivi dei camping:

1) Qualificazione dei servizi in ottica digitale e green;

2) Riqualificazione dei servizi per diverse nicchie;

3) Nuovi concept innovativi e sperimentali (per esempio, il “glamping” abbinato a determinati servizi).

Adottare questi modelli all’interno del proprio camping può rivelarsi altamente performante in termini di sostenibilità e performance economica-finanziaria: la natura sostenibile dei campeggi infatti, è data non solo dalla proposta di un servizio tipicamente all’aria aperta, come si potrebbe pensare a primo impatto, ma anche dalla possibilità di curare al meglio il verde, e non solo nel corretto svolgimento della manutenzione e nella regolare potatura delle piante, ma anche nella scelta creativa ed estetica delle specie vegetali da adottare. Infatti un ambiente pulito, ben curato e rigoglioso contribuisce anche a rafforzare l’immagine della struttura.

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Tuttavia, per essere competitivi sul mercato è importante non solo effettuare gli investimenti sopraindicati, ma anche rendicontare gli interventi sostenuti, gli obiettivi futuri e gli interventi che già la struttura mette in atto a livello di sostenibilità. Tra gli strumenti di rendicontazione più usati in ottica di sostenibilità troviamo il “report di sostenibilità”, utile strumento di comunicazione aziendale per mantenere la relazione con i clienti abituali e attirarne al contempo di nuovi.

Se sei interessato a capire come implementare la sostenibilità nel tuo modello di business e vuoi approfondire l’argomento, oppure capire come comunicare il tuo essere impresa sostenibile, contattaci pure senza impegno all’indirizzo marketing@hospitalityteam.it

Turismo e sostenibilità: in crescita il settore dell’open air