La dimensione dell’Open Air in Veneto: numeri e tendenze

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La nuova vacanza è Open Air

Digitalizzazione, sostenibilità e vacanza all’aria aperta si confermano i trend di questa stagione che, dopo la pandemia, conferma una ripresa consistente delle presenze nelle principali destinazioni turistiche italiane e del Veneto. E’ in questo contesto generale di “riassestamento”, è sicuramente il settore dell’Open Air a determinare una nuova crescita strutturale del settore turistico: la necessità di evasione e del contatto con la natura, sommata alla riscoperta del turismo lento ed esperienziale da parte dei viaggiatori, conferma senza alcun dubbio la preferenza sempre più accentuata nei confronti di una vacanza, come suggerisce il nome stesso, “all’aria aperta”. 

Tra le località favorite e con un grande potenziale in termini di sostenibilità, è senza dubbio Cavallino Treporti che con i suoi camping, villaggi e strutture ricettive peculiari offre una grande varietà di offerta turistica, punto di riferimento da anni per molti turisti stranieri e avvalorata dal contesto paesaggistico del luogo.

È lo stesso Presidente di Assocamping Francesco Berton a confermare una nuova ripresa del turismo territoriale e a ricordare l’importanza delle sinergie con il territorio: “Per i campeggi di Cavallino-Treporti è stata una stagione ricca di soddisfazioni, con un’alta affluenza già da Pentecoste. Un trend che è proseguito per toccare il tutto esaurito fino a fine agosto. Importante la sinergia con un territorio sempre più ospitale e ricco di attrazioni, non ultima la pista ciclabile a sbalzo sulla laguna veneta. Qualche neo però c’è stato, e persiste: scarsità di collaboratori e caro energia. Quest’ultimo in particolare rischia di vanificare sforzi di ripresa e investimenti della stagione 2022” Vediamo dunque di seguito qualche dato interessante.

Qualche dato sulla crescita dell’Open Air in Veneto

I dati di HBenchmark e l’Osservatorio Turistico Regionale Federato del Veneto, elaborati per Faita-Federcamping Nordest, riportano un risultato molto positivo, capace di dare una spinta decisiva verso la sostenibilità e la Corporate Social Responsibility (CSR) anche nel turismo e in tutto il settore dell’hospitality. Si rileva infatti che durante la stagione estiva 2022:

oltre 1 italiano su 5 di chi ha programmato una vacanza ha cercato una vacanza all’aria aperta;

– l’occupazione dei camping registra un incremento del 7% rispetto al 2021;

– lungo la costa veneta, l’occupazione media delle strutture è stata del 92,3% fino a toccare il 97% a Ferragosto;

– il litorale dell’Alto Adriatico per luglio, agosto e settembre, vede un’occupazione pari all’86,4% fino ad arrivare al 99% a Ferragosto;

– aumenta il tempo di permanenza nelle strutture, che è mediamente fra i 7 e i 14 giorni;

– sul lago di Garda i flussi turistici sono costituiti oltre il 50% da ospiti provenienti dalla Germania, dal 23% da Paesi Bassi, 11% dalla Danimarca e circa il 4% dall’Italia;

– nell’alto Adriatico, invece, l’Italia risultano al 2° posto, con quasi il 13%, l’Austria al 3° posto con l’8,3%, mentre al 1°gli ospiti provenienti dalla Germania, che costituiscono il 57,3% sul totale.

Perché il settore dell’open air sta crescendo così in fretta? Che implicazioni ha per il turismo in Veneto? Ce lo spiega il Presidente da Faita Nordest e di Faita – Federcamping Nazionale, Alberto Granzotto: “Il turismo open air risponde a un’esigenza di libertà e contatto con la natura sempre più sentita, soprattutto dalle famiglie. I risultati fin qui raggiunti e il quadro di previsione sono la riprova che il settore, soprattutto nel Veneto, regione leader dell’en plein air, gode di ottima salute”.

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