Le 3 P della sostenibilità aziendale

In vari articoli abbiamo avuto il piacere di raccontarvi cosa significa compiere scelte di management mirate alla sostenibilità aziendale. Con l’articolo di oggi vogliamo poter riassumere per sommi capi quanto già discusso in modo da proporvi una visione chiara e, via via più approfondita, delle aree impattate dalle scelte di un management sostenibile.

Sostenibilità è un termine che racchiude in sé una visione di etica e di responsabilità sociale dell’impresa; d’altro canto si rivela talvolta anche una scelta naturale, in risposta ad un mercato che vede investitori sempre più attenti agli standard internazionali SDGs dell’ONU.

Far parte dell’onda, rientrando nei target previsti con le proprie scelte di d’impresa, si rivela oggi anche una strategia vincente nel dialogare con i consumatori, i quali diventano sempre più attenti e consapevoli nelle loro scelte di mercato.

Aggiungiamo che anche sul piano normativo, dare maggiore evidenza della sostenibilità propria dell’impresa, per alcune categorie di imprese, è diventato un obbligo. Ciò si evince dalla Direttiva Europea 2014/95/UE che ha richiesto agli stati membri dell’Unione un obbligo in tema di dichiarazioni di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità.

Le 3 P della sostenibilità

Ma veniamo al dunque, vi abbiamo promesso di fare chiarezza su quali siano nello specifico le tre macro aree sulle quali impattano tutte le scelte di management.  Specifichiamo che, mentre in articoli dove abbiamo preso in analisi schemi ben definiti per lo sviluppo del modello di business, quali ad esempio l’impiego dell’analisi SWOT, non parleremo più di variabili precise, individuabili all’interno o all’esterno dell’impresa.

Nel business della sostenibilità si ridefiniscono i confini aziendali, impattando sui processi e sui prodotti, ma anche sui modelli organizzativi e sulla brand image.

Per questo motivo parliamo di macroaree, per ognuna delle quali cercheremo di approfondire al meglio l’incidenza del management sostenibile. Profitto, Pianeta, Persone: tre P della bottom line descritte da Elkington, imprenditore e accademico britannico, consulente nel campo della responsabilità sociale d’impresa. Una tripletta, come sostenuto dallo studioso britannico, che per essere vagliata sotto un profilo di sostenibilità, presuppone una revisione del modello di business aziendale.

Profitto

Solitamente si presenta primo tra tutti, il profitto, presupposto indispensabile per non fallire e continuare a svolgere attività d’impresa. Questa P è inclusiva delle altre due poiché per ottenerla si intraprendono scelte attente al pianeta e alle persone che vi abitano. Un corretto approccio ambientale e sociale può rivelarsi oggi la chiave vincente per una solida stabilità economica nel lungo periodo. In prospettiva, può portare anche alla revisione del fine ultimo non più centrato solo sull’utile economico ma su un concetto di benessere condiviso molto più profondo.

Pianeta

Le strategie messe in campo per questo secondo punto sono sempre più accorte ed evolute. Si parla di un’economia circolare attenta al green, non più solo in ottica lineare – dalla produzione alla vendita o allo smaltimento.

Si installa una coscienza comune che introduce uno scopo sociale: l’azienda non è più una unità produttiva a sé stante ma integra e interagisce con il territorio.

Persone

Infine, la terza P, che include sia il consumatore ma anche chi opera per il consumatore. Una P di People dal significato molto ampio. Come impattano le scelte di management su questo fronte? In questa macroarea si devono includere quelle “people” che noi chiamiamo risorse umane, tralasciando in questo scritto le persone riassumibili come comunità ospitante l’impresa.

HR nel rispetto dei principi della sostenibilità

Lasciando ad altre pagine di riflessione la gestione della cosiddetta customer satisfaction, e dei rapporti con il territorio, vogliamo dunque concentrarci oggi sulla debita attenzione da porre nella valorizzazione delle risorse umane, che una politica aziendale che mira alla sostenibilità non può mai permettersi di tralasciare.

Per gestire e valorizzare il capitale umano dell’impresa non vi è una risposta univoca ma un insieme di azioni che rientrano sotto il titolo di “Sustainable Human Resource Management” (Sustainable HRM).

Con questo termine si intende riassumere tutte quelle procedure di gestione e sviluppo del personale al fine di lavorare per il raggiungimento di performance sostenibili da parte dell’impresa.

Più in particolare, questo tipo di management contribuisce a rafforzare le competenze e la motivazione del dipendente nello svolgere il proprio lavoro, puntando sulla valorizzazione etica e ricercando la fiducia della risorsa nel sentirsi parte dell’impresa per un fine più grande del semplice “portare a casa la paga a fine mese”.

Più uno staff è conscio e condivide i valori dell’impresa, più la stessa potrà ottenere i risultati economici, sociali ed ambientali desiderati.

L’obiettivo del Sustainable HRM è pertanto quello di rendere operativi gli obiettivi e le strategie di sostenibilità aziendale, attraverso l’impiego di politiche e pratiche HR in grado di valorizzare l’equità, lo sviluppo e il benessere, e che risultino al contempo efficaci nel promuovere la tutela dell’ambiente.

Per avere ulteriore supporto nella gestione della vostra impresa in ottica di sostenibilità e conoscere quali sono i bandi ad oggi in essere volti alla promozione di un business attento a Profitto, Pianeta e Persone, contattateci senza impegno o continuate a leggere le News del nostro blog.

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